lunedì 19 settembre 2011

Santa Maria Acquas tra fede e sapori.

In questo pezzo non parlerò di ricette, vorrei raccontare qualcosa di diverso, che comunque ha sempre a che fare con il cibo. Ieri siamo andati alla Festa di Santa Maria Acquas di Sardara. Il Santuario è situato a pochi chilometri dal paese, dove si trovano le acque e gli impianti termali. Le origini del culto delle acque calde si ritrovano in epoca pre-romana, in seguito con la diffusione del cristianesimo da parte dei bizantini i vecchi riti di matrice pagana furono sostituiti da quelli cristiani ed ecco che ebbe inizio il culto Mariano. Stando ai dati ufficiali questa sarebbe la 141° edizione, anche se è più ragionevole datarla almeno 300 anni fa.

Giunti alla festa e fatto un primo salto a visitare il Santuario, pieno zeppo di fedeli provenienti da tutta l'Isola, ci facciamo un primo giro perlustrativo nella fiera che sorge intorno, quattro strade fitte di venditori venuti da tutte le parti a presentare i loro prodotti. Molte stare ormai sono dominate dalle cineserie tutte uguali in tutti i posti. Ma la mia attenzione è catturata subito dalla strada che va dalla chiesa verso il Luna Park, quella degli arrostitori di carne e pesce e de is"paradasa" (baracche), nelle quali pagando il coperto e le bevande, è possibile mangiare caldo ciò che si è appena comprato.

Inizio il tour gastronomico con una frittura Yasai Tempura. La prepara un giovane pescatore e pescivendolo cagliaritano, con alle spalle un'esperienza da venditore di sushi ormai démodé per i palati casteddai*. Veramente buono, un fritto fatto a regola d'arte, niente puzza d'olio e cottura perfetta. Termino così il mio primo giro.



Divorata la frittura riprendo il cammino facendomi strada tra gli espositori, i profumi rispetto al primo giro si fanno sempre più intensi e si mischiano, sopra i carboni ardenti quasi a ricordare un girone dell'inferno dantesco girano anguille.


Vicino ai venditori che vendono solo pesce ci sono quelli delle carni, con maialetti da latte, cordula (interiora di maiale lavate e intrecciate), quagliette e piccoli passerotti.


Qualche passo ancora e troviamo quelli che nello stesso enorme barbeque cucinano carni e pesci, dai quali colano i grassi sui carboni e si traforammo in fumi inebrianti che si diffondono per le vie del Santuario. Solo passeggera per queste vie è un'esperienza sensoriale degna di nota.


L'elemento estetico della fiera che circonda il Santuario è dato dalla presenza di questi uomini che per i quattro giorni della festa, in continuazione, preparano da mangiare per i fedeli venuti a rendere omaggio a Santa Maria Acquas. I prodotti sono quelli della tradizione sarda, carni di maiale e pollame, pesci semplici, niente rana pescatrice o altri pesci alla moda, semplici muggini e anguille, elemento anche questo di un'identità che si mantiene immutata nel tempo.



* Cagliaritani, ovvero abitanti di Cagliari.

Festa di Santa Maria Acquas
Penultimo lunedì di Settembre
www.comune.sanrdara.vs.it

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